01 - Identificazione del bacino


In primo luogo occorre identificare il bacino idrografico su una carta a piccola scala (1:10000 - 1:5000). Questa operazione può essere eseguita graficamente su una carta tecnica seguendo le curve di livello a partire dalla sezione di chiusura del bacino oggetto di indagine, oppure tramite una metodologia automatica ricorrendo all'utilizzo di funzionalità GIS in grado di elaborare il modello digitale del terreno.

Al seguente link è possibile scaricare le linee guida da seguire per completare questa parte delle esercitazioni

Per i calcoli su software GIS, è reso disponibile il programma AdB-Toolbox.

Cliccando sui link riportati nella tabella seguente è possibile scaricare

1. L'estratto in formato tiff della Carta Tecnica Provinciale (CTP) della Provincia Autonoma di Trento relativa al bacino oggetto dell'esercitazione;
2. il Modello Digitale delle Elevazioni dello stesso bacino;
3. Le ortofoto dell'area;
4. I confini del comune di Vigo Di Fassa.

Nella tabella sono inoltre riportate le coordinate metriche nel sistema Gauss-Boaga della sezione di chiusura.

 

Bacino

Coord.X

Coord.Y

CTP Rio di Valle

DEM Rio di Valle

Ortofoto

Vigo di Fassa

1705120

5144130

Si chiede allo studente di delimitare, a partire dalla sezione di chiusura, il bacino idrografico da essa individuato.

Usando un software GIS, tale operazione è eseguita in tre passaggi:
1. Depittaggio DEM (algoritmo di scavo);
2. Calcolo direzioni di deflusso e area drenata (metodo D8);
3. Strumento spartiacque.

Partendo dalle CTP, invece, per identificare il bacino occorre procedere a partire dalla sezione di chiusura, sia in destra che in sinistra idrografica, in modo ortogonale alle curve di livello.

Una volta individuato lo spartiacque, evidenziare sulla CTP il reticolo idrografico ed effettuare la classificazione secondo Horton-Strahler.

Il metodo di Horton-Strahler prevede di assegnare ad ogni ramo della rete idrografica, a partire dalle sorgenti, un valore pari a 1; due rami con indice 1 confluiscono in un nuovo ramo che assumerà valore 2; allo stesso modo, scendendo a valle, ogni confluenza tra due rami dello stesso ordine origina a valle un nuovo ramo con indice che si incrementa di 1, nel caso di confluenza di due rami di ordine diverso il ramo a valle della confluenza mantiene l'indice del ramo a valore più alto.

 

Infine, si calcoli il valore del rapporto di biforcazione. Tale grandezza è il rapporto tra il numero di rami di ordine u e il numero di rami di ordine u+1:

 

Riferendosi all'esempio della figura precedente:

 

Ordine

Numero di rami

Rapporto di biforcazione

1

9

 

 

 

3

2

3

 

 

 

3

3

1

 

 

Un rapporto di biforcazione costante è indice di un reticolo ben strutturato ed "equilibrato", in realtà è altamente improbabile, specie in bacini di testata, trovare un rapporto di biforcazione realmente costante, tuttavia esso tende indicativamente ad oscillare  tra valori compresi tra 2 e 5.